Colleatterrato, torna la protesta degli sfollati Ater: "No alle case della Regione" FOTO

TERAMO – E’ legata a una provocazione la nuova protesta dei residenti delle case Ater di Colleatterrato, fuori dalle loro abitazioni da ormai tre anni e che non ne vogliono sapere di una probabile sistemazione nelle cosiddette ‘case della Regione’, quelle acquistate dal parco immobiliare invenduto dei costruttori e messi a disposizione da chi è, al momento, ospite degli alberghi. Torna a fa sentire la sua voce il protagonista della battaglia civile per un ascensore in un palazzina per la moglie gravemente malata, Tonino Serafini. Spray e lenzuolo, dà corpo a un nuovo slogan con la vernice rossa per ironizzare sulla “umiliante situazione che viviamo ormai da tre anni”: ‘la colpa non è della politica – sullo striscione fatto in casa – bensì di noi inquilini che non vogliamo assolutamente rientrare nelle nostre case’. Come dire, stiamo bene così come stiamo, non affrettatevi a trovarci una soluzione, a ricostruire le nostre case danneggiate. Ironia a parte, c’è chi è allo stremo soprattutto in questo quartiere popolare e con l’aggravante spesso dell’età che avanza, tutto si fa più pesante. Molti non credono più di rientrare nelle vecchie abitazioni, lasciate all’abbandono. “Assegnarci un’abitazione adesso equivale a una presa in giro – sottolinea Serafini -. Chiediamo dignità e rispetto: dopo tre anni ci vengono a raccontare che hanno comprato le case: se le compravano subito, al massimo un anno dal terremoto, potevano essere considerate provvisorie. Adesso no, con questa storia non fanno un favore a noi, ma chissà a chi…”.
Il dito è puntato contro la ricostruzione che non parte, nonostante promesse e cronoprogrammi. “Vedete le gru? Vedete montacarichi? Allora la ricostruzione non è partita – aggiunge Serafini -. Noi siamo punto e capo, come al primo giorno che siamo stati buttati fuori dalle nostre abitazioni. La zona di Colleatterrato, le case popolari, sono le vere vittime del terremoto: e perché si sono rotte le case popolari e non le altre quelle delle cooperative o dei privati, perché solo le nostre? Io lo immagino, ma non lo dico. Qui ce n’è una che è stata ristrutturata nel 2013 ed è stata danneggiata dal sisma, è possibile che abbiano lavorato così male e nessuno ha controllato? La più colpevole è la Regione, inutile che la politica sterza a destra o a sinistra, noi vogliamo le case ricostruite e basta e non andremo in quelle temporanee. Quanto stanno spendendo per autonoma sistemazione, alberghi, adesso hanno comprato anche le case temporanee e queste quando le aggiustano?